New york ed il “grid iron”

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New York

Siamo abituati a vedere New York attraverso gli stereotipi della spettacolarizzazione, e così ci perdiamo il meglio. Sono i dettagli che valorizzano il nostro percepire il tutto, nel suo insieme.

Quando mi chiedono di accompagnare qualcuno a fare shopping, io mi riposo. Fa tutto lui, o lei, o loro. A New York, la 5th avenue è fatta apposta. Quando, invece, mi chiedono di accompagnarli a fare delle foto, allora mi stanco ma mi diverto.

Le foto inserite non sono state fatte per raccontare ciò che è, o che appare, bensì come lo si vede, cioè come lo si sente. Spesso trasmetto al cliente questa visione prospettica dell’itinerario turistico e devo dire che il più delle volte, ne è coinvolto. La traduzione percettiva dell’oggetto in se,  affascina chiunque scopre per la prima volta tale oggetto. In questo caso un panorama, o uno scorcio della città.

La visione metafisica, ci pervade senza che ce ne rendiamo conto. Ciò vale per il ponte di Brooklyn di notte, come della Down Town che si affaccia sull’Hudson, come dello scorcio di Brooklyn visto da Manhattan.

Ma ci sono anche gli abitanti. Così è uscita la foto di un capo treno dal cappello piuttosto pittoresco. Ma siamo a New York e nulla meraviglia più di tanto. La gente va di fretta, non ha tempo. Corre.

Corre perché a New York è più facile correre, come in tutti gli altri stati degli USA.

Forse dipende dal primo piano urbanistico della città. In effetti nel 1811, quando ancora l’isola di Manhattan, era parzialmente occupata, con una visione avveniristica, si pensarono a 12 avenues e 152 streets. Il modello innovativo in se, era chiamato “grid iron”, maglia di strade che si incrociano ad angolo retto. Tale modello, fu poi trasferito a tutte le più importanti città USA.

Qualcuno, con molta buona fede, interpreta ideologicamente questo modello urbanistico, il “grid iron”, per l’appunto. Infatti asserisce che il modello di una maglia regolare di strade, produce una, non differenziazione, dei lotti in essa circoscritti, come forma di espressione della democrazia americana. Bé, sappiamo che gli americani sono dei grandi venditori, ma non fa male iniziare a conoscere questo colosso americano, anche da un punto di vista urbanistico. Chissà, forse è per questo che i turisti una volta compresa la logica urbanistica di New York, iniziano a divertirsi.

La storia di New York è interessante perché è sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo, sia nel bene che nel male. In un prossimo post, si potrebbe raccontare qualcosa di diverso della grande mela. Qualche elemento che apra una visione diversa del percorso turistico in questa città. Magari che aiuti a spendere meglio quel che resta nel portafoglio.

antonio.greci@gmail.com

 

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